Pronto Soccorso Pediatrico: istruzioni per l’uso

malatoQuanti sono ricorsi al Pronto Soccorso pediatrico in questo periodo? Quanti veramente ne avevano bisogno? Come usare correttamente questa importante risorsa senza creare problemi a chi in coscienza e professionalità deve intervenire nei casi d’emergenza?

Ecco le indicazioni che arrivano direttamente dal Pronto Soccorso Pediatrico dell’Ospedale Cesare Arrigo di Alessandria.

Stiamo per entrare nel periodo delle influenze: è importante attivarsi davanti alle patologie dei bambini nel modo più corretto seguendo questi pratici suggerimenti dati dalla Pediatra e operatrice al Pronto Soccorso Dott.ssa Michela Gandino insieme alla Responsabile Dott.ssa Cinzia Marciano. Questo per evitare ritardi per le prestazioni destinate a chi ha un’urgenza effettiva.

“Spesso si dimentica che il Pronto Soccorso (PS) è un servizio organizzato per affrontare situazioni di emergenza e urgenza: per questo motivo il Pronto Soccorso non è adatto per problemi che possono essere risolti nell’ambulatorio specialistico del pediatra di famiglia.

Un uso non corretto del servizio può essere dannoso all’utenza stessa, soprattutto pediatrica: affollamento e lunghe attese in ambienti dove soggiornano soggetti potenzialmente contagiosi possono creare disagi ai piccoli pazienti che potrebbero essere valutati dal curante, magari con appuntamento.

Dovrebbe essere ovvio che non ci si reca in PS  per risolvere problemi non acuti, come il controllo dell’accrescimento, per avere consigli sull’alimentazione da seguire, per sentire un altro parere oltre a quello del curante o nel tentativo di ottenere consulenze specialistiche che altrimenti richiederebbero prenotazione e tempi di attesa.

  • Ci si deve recare in PS per le patologie che hanno carattere di urgenza: come indicato nell’agenda che viene consegnata a tutti i nati della regione Piemonte si deve utilizzare il PS per ingestioni di sostanze tossiche o farmaci, in casi di ferite profonde o fratture, di perdita di coscienza o  convulsioni, situazioni di sofferenza del paziente o di difficoltà respiratoria.
  • Può essere utile telefonare in PS per richiedere consigli  o pareri nelle ore in cui il pediatra non è disponibile, ricordando che non è possibilie fare diagnosi o dare terapia senza valutare il bambino.
  • Non è opportuno telefonare per preannunciare l’arrivo o per informarsi se il servizio in quel momento è affollato o no.
  • In periodo di influenza non si deve dimenticare che la febbre anche elevata può persistere alcuni giorni. Ci si deve recare in Ps se le condizioni del bambino non sono buone: ci si deve preoccupare se oltre alla febbre non si alimenta, non è reattivo, ha difficoltà respiratoria”

Provate primas con il Pediatra del Weekend. Sarà il pediatra o la Guardia Medica a dirvi se è il caso di andare al Pronto Soccorso per evitare ansie, code o peggio…altri contagi.

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