5 mosse per connettersi con i figli

Circondati, quasi assediati da vari dispositivi elettronici riuscire a parlarci può non essere così facile. A tavola c’è la televisione, dopo i pasti il tablet, nelle sale d’aspetto il cellulare dei genitori…Forse tutto parte dall’esempio che diamo?  Ecco cosa ha risposto la psicologa Dott.ssa Bosatra.

sara-bosatraIn un’epoca di iper-connessione e multi-tasking come la nostra, fatichiamo a mantenere la nostra presenza nel qui e ora senza saltare col pensiero a quanto è già accaduto o a quello che dovrà succedere.

Questa tendenza ad allontanarci con la mente dal momento presente influenza anche la qualità delle relazioni sociali: la complicità e l’intimità si basano sulla capacità delle persone di incontrarsi, sintonizzarsi in un dialogo ritmico che parte dal corpo, e infine separarsi recuperando il proprio spazio personale, arricchito dall’esperienza relazionale significativa che è stata vissuta.

  • (1) Nel rapporto tra genitori e figli, è fondamentale che gli adulti si impegnino a creare questi momenti di connessione con bambini e ragazzi, per educarli a sentire e riconoscere le emozioni proprie ed altrui, e a diventare protagonisti attivi della dinamica della relazione. Si tratta di un compito certamente difficile e faticoso in termini di energie, pazienza e tempo dedicato, poiché implica lo sforzo di fare i conti innanzitutto con la propria emotività, a cui non sempre si è disponibili ad accedere;
  • (2) l’accoglienza poi dei vissuti emotivi dei figli richiede un contenimento e una rielaborazione delle loro rabbie, paure e fragilità, e può aprire anche conflitti tra i membri della famiglia.

COCCOLE DALLA FAMIGLIALo schermo dei dispositivi elettronici, da semplice punto di accesso allo svago e al contatto virtuale con persone fisicamente lontane, può diventare una barriera comoda per evitare il confronto diretto con i familiari: permette infatti di scollegarsi dando l’illusione di esserci e non esserci, in base al bisogno del momento.

La situazione diventa a mio parere preoccupante quando genitori e figli arrivano a non conoscersi più, a non sapere come trascorrono le giornate, quali sono le persone attualmente più importanti, quali sono le emozioni, le angosce e i desideri dominanti dell’ultimo periodo.

  • (3)E’ importante sostenere i figli nella consapevolezza delle emozioni proprie e altrui e nell’acquisizione dei compiti evolutivi specifici di ogni età, facendo sentire come genitori la propria presenza incondizionata e protettiva, disponibile ad una preziosa sintonizzazione emotiva che faccia sentire i figli visti e compresi nei loro bisogni
  • (4) Periodi di disconnessione capitano in tutte le famiglie, ma è importante che il cambiamento parta dai genitori, che agli occhi dei figli sono i modelli che insegnano l’approccio alla vita sociale e relazionale. Come suggerimento inevitabilmente generico, sottolineo l’importanza dei momenti rituali che la famiglialeggere condivide tra tutti i suoi membri, ad esempio la cena, la colazione, o momenti di condivisione durante il fine settimana: nel rispetto dei confini di questi momenti, è fondamentale eliminare tutti gli schermi che opacizzano il contatto dello sguardo della famiglia, per conoscere, raccontare, e nutrire il senso di contenimento che questo sistema può dare a ciascuno.
  • (5) A partire dalla rinuncia a controllare le email di lavoro o le notifiche dei social network, i genitori possono insegnare ai figli a rinunciare alla distrazione degli schermi per dedicarsi in quel momento al gruppo famiglia, favorendo la connessione tra tutti i membri e la circolazione di emozioni e pensieri, in un sistema capace di vedere ed accogliere i ritmi di ciascuno, sintonizzandoli come in una piccola orchestra.

 

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